Lauro: le meraviglie di Castello Lancellotti

da | 5 Mag, 2023 | Storia | 0 commenti

Castello Lancellotti: un castello da fiaba in Irpinia

Lo vedi ergersi maestoso e impettito sul paese di Lauro, con le sue torri e mura merlate a dominare l’area in cui i monti e le colline irpine digradano nella piana che porta a Napoli, e non puoi fare a meno di pensare che sembra proprio uscito da una fiaba: di quelle in cui re, regine, dame e cavalieri allietavano e appassionavano la nostra infanzia.
Questo accade perché l’attuale edificazione è caratterizzata dalla mescolanza e convivenza di stili costruttivi tipici di epoche diverse e lontane tra loro, che da un lato ne testimoniano l’originaria antichità e i radicali interventi succedutisi nel tempo, dall’altro creano quell’inconfondibile effetto che ha reso il castello lauritano un vero biglietto da visita del turismo irpino, una sorta di cartolina di benvenuto il cui profilo slanciato e armonioso campeggia spesso su foto e pubblicazioni. Siete pronti a varcarne la soglia e a immergervi nel passato, a entrare nel più “valdostano” dei castelli d’Irpinia? Andiamo!

Ingresso a Castello Lancellotti

Il magnifico portale d’ingresso sotto il quale passiamo, ricalcato sul modello della importante Porta Nolana a Napoli, e decorato nella sua chiave di volta con le preziose icone di San Rocco e San Sebastiano, nonché con lo stemma nobiliare dei marchesi Lancellotti suoi illustri proprietari dai quali il castello deriva oggi la sua denominazione, ci suggerisce anche simbolicamente il confine tra la grande città e i misteriosi monti ai quali fa come da sentinella, intimidendoci ma anche al tempo stesso invitandoci a cominciare la nostra esperienza. Entriamo!

Dentro Castello Lancellotti: testimonianze storiche e intrattenimento elegante

In singolare contrasto con il suo omologo castello longobardo di Avella – che è un suggestivo rudere che evoca severa imponenza a poca distanza da qui – Castello Lancellotti, con il suo impeccabile sfarzo di stampo gotico, rinascimentale e barocco che ci accoglie un ambiente dietro l’altro, richiama attraverso la sua struttura architettonica e i suoi sontuosi arredi interni i fasti della vita di corte delle tante corti che hanno abitato e popolato questo sito nel corso della sua lunga vita, e lo fa un po’ come se le rivedessimo tutte assieme ed in un sol colpo d’occhio: come se fossimo dentro a un grande film in costume.
Così, sfilano man mano sotto i nostri occhi le scuderie e la sala d’armi con le sue corazze, quella del biliardo e infine il magico salone rosso: un vero museo della vita a palazzo adornato di panoplie e illuminato da spettacolari lampadari, dove possiamo ammirare finanche pregiati finimenti per cavalcature e addirittura vecchie mangiatoie, per l’illusione perfetta di un fantastico viaggio nel tempo.
Non a caso sale e saloni di Castello Lancellotti sono spesso la meta di giovani coppie che celebrano proprio qui, tra nostalgia ed austera eleganza in omaggio alla nuova e bella moda, i festeggiamenti della loro unione in matrimonio.
Ma come si è creato ed alimentato nel tempo questo incanto? Quali sono i motivi di tutto questo? Per capirlo, andiamo ad affrontare ora la storia di Castello Lancellotti.

Castello Lancellotti: i perché di una storia ormai millenaria

Lauro era già nell’Alto Medioevo un importante feudo marchesale proprio grazie al suo castello, edificato in origine dai Longobardi quale presidio militare in posizione strategica su quella che era una delle grandi rotte di comunicazione dell’epoca; ma furono i dominatori Normanni succeduti ai Longobardi ad elevare il feudo a contea, facendone oggetto di contesa in molte delle questioni legate all’avvicendamento al potere delle varie dinastie avvicendatesi in zona.
Così il castello, dalla sua nascita, è passato dal principato di Benevento a quelli di Salerno e di Capua, divenuto possedimento di Ruggero il Normanno, poi donato a Roberto Sanseverino fino al subentro di Federico II di Svevia; tenuto dai de Beaumont e dai de Baux (Del Balzo) conti di Avellino, e dagli Orsini conti della vicina Nola; per finire da ultimo tra gli appannaggi dei marchesi Lancellotti, il cui nome porta tuttora.
Ma della struttura originaria di Castello Lancellotti non è rimasto più nulla, perché venne raso letteralmente al suolo dall’esercito francese, che nel 1799 lo saccheggiò e incendiò del tutto. La sua ricostruzione fu intrapresa soltanto alcuni decenni dopo, e completata nel 1872 ad opera del principe Filippo Massimo Lancellotti, con tutti i criteri estetici e architettonici di cui abbiamo già parlato e che lo hanno reso l’attrazione che è oggi.

In visita a Castello Lancellotti

Castello Lancellotti torreggia e vi aspetta, ma attenti! Se volete godervi a fondo e senza delusioni il piacere di una visita completa dovete contattare la Pro Loco Bella Lauro o l’Associazione Pro Lauro, e farvi comunicare in anticipo i giorni e gli orari di apertura e fruizione guidata. Dopo di che… a voi il benvenuto a Castello Lancellotti!